Siccità: allo studio un'assicurazione obbligatoria

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Sempre più significativo l'impatto dei fenomeni climatici
L'Italia sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi settant'anni. Secondo il Cnr, tra gennaio e maggio, sul territorio nazionale è caduta la metà della pioggia rispetto alla media degli ultimi trent'anni. Il governo sta pensando a riconoscere il più volte invocato stato di emergenza e di calamità. Ma non solo.

Il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, in audizione al Senato, ha fatto cenno all'obbligo assicurativo in campo agricolo. Per arrivarci, ha affermato, è “necessario un percorso di avvicinamento, scandito nel tempo in modo intelligente”.

 

In crisi mais e soia
Serve, in altre parole, una soluzione per garantire maggiore protezione alle attività agricole esposte agli effetti del cambiamento climatico, senza che l'obbligo si traduca di un peso per un settore già in difficoltà.

In particolare, ha sottolineato il ministro, “preoccupano soprattutto le colture di mais e soia, ed è in forte sofferenza il riso”. Severa ma meno critica pare la situazione “per il grano tenero e duro, che anzi ha maggiori possibilità di stoccaggio per la stagione autunno/inverno per l'assenza di umidità”.

 

Non solo agricoltura
Il tema dell'obbligo assicurativo legato ai cambiamenti climatici si sta facendo sempre più spazio. Non si tratta di una tendenza destinata a invertirsi: anche raggiungendo i risultati che Stati e comunità internazionali si sono posti, non ci sono dubbi sul fatto che, nei prossimi anni, l'impatto dei fenomeni climatici estremi sarà sempre più significativo. Non riguarda solo la siccità e va ben oltre l'agricoltura, toccando potenzialmente ogni settore.

 

Già lo scorso dicembre, infatti, l'Ania (l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) si era rivolta al governo auspicando lo studio di “uno schema per la copertura delle abitazioni private” dai cambiamenti climatici. Obbligo sì, ma – come sottolineato da Patuanelli – con cautela: la sua introduzione dovrebbe essere accompagnata – aveva affermato l'Ania – da “un prezzo equo e contenuto”, anche grazie a specifici “incentivi fiscali”.

 

(fonte assicurazione.it)