Morte di Paul Walker, accordo tra Porsche e la figlia dell'attore

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La firma di Stoccarda annuncia il raggiungimento di un'intesa amichevole: un risarcimento mette fine all'azione legale intentata da Meadow Walker, oggi 18enne figlia del protagonista della saga Fast & Furious, morto in incidente il 30 novembre del 2013 a bordo di una Carrera GT.

 

Pur non essendo mai stata riconosciuta colpevole per la morte di Paul Walker, star della saga Fast & Furious scomparso in un incidente d'auto assieme all'amico Roger Rodas il 30 novembre del 2013, Porsche verserà comunque un risarcimento alla figlia dell'attore. E' questo il risultato dell'accordo "amichevole" con cui la casa automobilistica tedesca ha chiuso il contenzioso con Meadow Walker, oggi 18enne che l'aveva citata in giudizio. Al momento l'ammontare della somma non è stata resa nota, così come le modalità dell'intesa. 

 

Meadow Walker aveva depositato la denuncia contro Porsche nel 2015, dando il via a uno dei tre procedimenti giudiziari da cui si è dovuta difendere Porsche. Le altre due azioni legali erano state intentate dal padre dell'attore, Paul William Walker III, e da Kristine, vedova del finanziere Roger Rodas. Anche il padre di Paul Walker ha raggiunto un accordo con la firma di Stoccarda, mentre nel caso di Kristine Rodas una corte californiana aveva respinto la sua richiesta di risarcimento ritenendo la Porsche non responsabile della morte di suo marito e dell'amico Paul.

 

Il 30 novembre del 2013, la Porsche Carrera Gt guidata da Roger Rodas, dopo aver urtato diversi alberi, andò a schiantarsi contro la base in cemento di un lampione. A bordo c'era anche Paul Walker, che in pausa dalle riprese del settimo film della serie Fast & Furious aveva deciso di accompagnare l'amico a un evento di beneficenza. Dalle perizie emerse che al momento dell'impatto il bolide stava viaggiando ad almeno 160 chilometri all'ora. Gli inquirenti erano giunti alla conclusione che Rodas stesse guidando a una velocità eccessiva e avesse per questo perso il controllo dell'auto.


Lo staff legale di Meadow Walker ha invece sostenuto la tesi che la Porsche sapesse che la Carrera GT soffriva di criticità in materia di sicurezza, essendo privo "di sistemi di sicurezza montati su auto da corsa (della Porsche) o su modelli stradali anche meno costosi". Tra questi, gli avvocati dell'accusa avevano indicato il sistema di controllo per la stabilità, i rinforzi laterali delle portiere e una linea per la fuga di combustibile per evitare che l'auto prendesse fuoco dopo la collisione, come era invece accaduto dopo l'incidente. Pur essendone consapevole, Porsche non aveva aggiunto in particolare un sistema di controllo di trazione per correggere il difetto. Con degli accorgimenti, forse Paul Walker e il suo amico non sarebbero morti. Ma Porsche "sapeva". Nella denuncia si affermava anche che dopo lo schianto l'attore era rimasto prigioniero dell'auto fracassata a causa del malfunzionamento delle cinture di sicurezza, non riuscendo così a uscirne prima che prendesse fuoco.

 

Nel caso di Meadow, Porsche ha preferito non andare fino in fondo. Il denaro che le verserà andrà ad aggiungersi ai 25 milioni che la ragazza ha ereditato dal padre e ai 10,1 milioni di dollari che un tribunale le ha riconosciuto ancora a titolo di risarcimento da parte dello scomparso Roger Rodas, che era al volante dell'auto in cui morì suo padre.

 

"La cifra, che dal patrimonio di Roger Rodas sarà versato in un fondo a nome di Meadow Walker - disse all'epoca il legale della giovane erede, Jeff Milan - copre solo una parte di ciò che il padre avrebbe guadagnato come star del cinema internazionale, se la sua vita non fosse stata tragicamente spezzata. Ma - aveva avvertito l'avvocato - la nostra causa per conto di Meadow contro Porsche intende ritenere responsabile la compagnia automobilistica di aver prodotto un veicolo che era difettoso e che per questo ha causato la morte di Walker". Ora, con l'accordo raggiunto tra le parti, nessuno saprà mai se andò davvero così.

 

(fonte repubblica.it)